venerdì 27 luglio 2007

I SOLONI DELLA DEMOCRAZIA



Ancora una volta bisogna sfogarsi contro coloro che pur avendo un potere immenso, cercano di schiacciare le voci che vogliono essere libere da pastoie e dal pensiero potically correct.


Se non la pensi come lor signori, la nomenklatura ti sopporta con fastidio e se può, ti distrugge come farebbe ......


Un esempio eclatante si sta consumando presso l'ARAN (agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) che motu proprio e con la complicità delle tre sigle più rappresentative, cercano di sbattere fuori coloro che si battono veramente per gli interessi dei lavoratori. E' del 24 luglio scorso il comunicato dell'ARAN che ha sottoscritto l’ ipotesi di contratto quadro con CGIL, CISL, UIL, CONFSAL, UGL, CISAL e COSMED che hanno fissato i criteri per l’individuazione dei sindacati che hanno diritto a sedere ai tavoli della contrattazione collettiva nazionale e alla conseguente fruizione di permessi, aspettative e distacchi. Naturalmente solo i concertativi entrano a far parte della "cupola" le zanzare, meglio sbatterle fuori, non hanno diritto a rappresentare i lavoratori nonostante le numerose adesioni e rappresantività RSU. Si pubblicano, qui di seguito, le denunce del Sindacato GILDA -UNAMS UNA DELLE SIGLE DEGLI INSEGNANTI A PIENO TITOLO PIU' RAPPRESENTATIVE PER SEDERE AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE.

DEPOSITATA DIFFIDA ALL’ARAN CONTRO MODIFICA DELLE REGOLE
Una diffida all’Aran che verrà notificata oggi. Comincia così la battaglia della Confederazione Cgu e della Federazione Gilda Unams contro la procedura intrapresa dall’Agenzia per la modifica del Contratto quadro del 1998 che stabilisce le regole di rappresentatività sindacale.
Mancanza dell’atto di indirizzo governativo previsto dal decreto legislativo 165/2001, obbligatorio per avviare ogni procedura negoziale, ed eventuale modifica della distribuzione delle prerogative sindacali, tra cui contrattazione, distacchi, permessi, assemblee nei luoghi di lavoro: questi alcuni dei motivi alla base dell’azione legale attivata dalla Gilda.
Già nei giorni scorsi il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, aveva lanciato l’allarme su quello che si configura come un vero e proprio attentato alla libertà sindacale, ricordando che la federazione Gilda Unams, presente da venti anni nel mondo della scuola, ha sempre abbondantemente superato, tra numero di iscritti e voti ottenuti alle elezioni delle Rsu, la soglia del 5% necessaria per la partecipazione alla contrattazione nazionale.
“La modifica che l’Aran intende apportare al contratto – dichiara Di Meglio – rappresenta un tentativo di cambiare le regole del gioco e di fare fuori la Gilda a tavolino. Se la manovra passasse, avrebbe effetti anche retroattivi: se le iscrizioni non sono tutte intestate direttamente alla sigla sindacale che ha concorso alle Rsu – spiega il coordinatore nazionale – non valgono più nulla. Così gli iscritti della Federazione Gilda Unams passano da 47.000 a zero, la Gilda e i suoi alleati perdono la rappresentatività voluta da 60.000 elettori, e i confederali si spartiscono le “spoglie”, cioè distacchi e permessi che prima spettavano alla Gilda. La conseguenza paradossale di tutto ciò – conclude il leader sindacale – è che chi ha perso le elezioni aumenta lo stesso il proprio esercito di burocrati sindacali, a discapito di quanto è stato decretato da libere e democratiche consultazioni elettorali. Se il Governo non interverrà subito, un accordo scellerato tra Cgil, Cisl, Uil e Aran determinerà la costituzione di un monopolio sindacale”.


APPELLO ALLA STAMPA
ACCENDETE I RIFLETTORI SULL’ARAN!
Cari amici giornalisti, abbiamo bisogno di voi. In questa calda estate, mentre mezza Italia è al mare o in montagna a godersi un po’ di riposo, presso l’ARAN si sta consumando un vero e proprio attentato alla libertà sindacale e di associazione, mediante una modifica retroattiva delle regole per il riconoscimento della rappresentatività sindacale ovvero del diritto di poter fare assemblee nei luoghi di lavoro ed aver riconosciute le altre prerogative sindacali.
Se non vi sarà una mobilitazione dell’opinione pubblica che induca il Governo ad intervenire, la prossima settimana, con un accordo tra CGIL, CISL, UIL ed ARAN il tavolo delle regole verrà rovesciato a favore della costituzione di un monopolio sindacale.


domenica 8 luglio 2007

VARATO DA PAPA BENEDETTO XVI IL "MOTU PROPRIO".


La mia soddisfazione per un atto dovuto, non nasce dal contestare "la Messa accessibile in lingua volgare" così come i soliti intellettuali radical chic , con la puzzetta sotto il naso, blatereranno al ritorno della Messa in latino. Detto tra noi


la celebrazione in italiano, comprensibilissima e "accessibile", ha perso il senso dello spazio sacro: sempre più le chiese sono luoghi dove si chiacchiera, si gironzola, si entra come in un museo per guardare le opere d'arte, si applaude come a teatro per sentire un concerto, si partecipa distratti a una festa di nozze.


Si partecipa alla vita "comunitaria" solo per apparire, ci si aggrega ai gruppi per fare "setta" dov'è finita la sacralità del rito?
La messa in latino potrà essere celebrata di nuovo se richiesta dai fedeli.