sabato 27 dicembre 2008

NATALE: ESISTE L'ATMOSFERA?










Il Natale! Che splendido periodo di dicembre, che predisposizione ad essere diversi, più gentili, più umani, più...




Sto citando dei luoghi comuni. Scusate. Per un momento ripensavo alle mie tante primavere, quando il Natale era atteso, goduto nella sua particolare atmosfera per la sua semplicità, per le riunioni familiari, per gli odori di castagne arrosto, di noccioline per poterci giocare, per i biscotti fatti in casa, per le "sfingi" di riso, le frittelle di cavolfiore, "le scacce" (la frutta secca come la chiamava mio padre). Nelle vie della città addobbi argentati o dorati si vedevan solo nei negozi, quelli di lusso, mentre le pasticcerie del viale richiamavano folle di bambini o curiosi alle bellissime realizzazioni in pasta martorana. Qualche zampognaro, in costume siciliano, intonava le dolci nenie nelle vie della città per richiamare l'attenzione delle famiglie a suonare al "Bambinello" del presepe ed io, così come tutti a quei tempi, seguivo lo zampognaro col suo antico strumento per lunghi tratti per ascoltare le canzoni suonate del Natale. Atmosfere irripetibili. Ci accontentavamo di poco, qualche nocciolina, i dolci fatti in casa, la tombolata con i parenti , auguri sinceri, sorrisi a volontà, gioia nell'attesa dell'evento. Ora tutto è inflazionato: addobbi, luminarie, giocattoli, regalie effimere e costose, finanziarie e crisi! Ma tutti sono ben disposti. In fin dei conti Natale oggi è un prodotto commerciale ben confezionato e pubblicizzato. Bisogna ingozzarsi e sperperare la magra tredicesima o il prestito degli usurai legalizzati. Lontano dal farmi coinvolgere da questo copione preconfezionato, vivo questo periodo leggendo o passeggiando sul lungolago tempo permettendo. La sera di Santo Stefano passeggiavo solitario, mentre una pioggerellina che minacciava di trasformarsi in pioggia, mi bagnava. In chiesa era finita la S. Messa, ma poche persone uscivano. Mi decido ad entrare e comprendo il motivo: uno spettacolo.




Beh, fuori piove! Ci sono persone in costume e zampognari: è un concerto di Natale




dell' Associazione "MATA E GRIFONE". Resto, ne è valsa la pena. Ascoltando le arie natalzie in vernacolo, le nenie degli zampognari, ho rivissuto quell'atmosfera semplice e magica che solo il Natale sa dare e sciogliere il cuore indurito da tante miserie quotidiane.

lunedì 15 dicembre 2008

Un pellicano a Ganzirri

UN PELLICANO A GANZIRRI


E' incredibile come possano accadere certe cose e segnartele tra le più belle esperienze! E' sabato , una mattina ventosa dopo due giorni di tempesta di acqua e di vento, sul lungolago poche persone e poche auto, tutti frastornati dal maltempo. Girando con l'auto dopo aver svolto qualche commissione, noto una coppia di conoscenti con il telefonino a prendere foto nei pressi del ponticello tra Ganzirri e Margi, proprio quello in ristrutturazione. Un elegante signore armato di telefonino, tra una telefonata e l'altra scattava foto. Incuriosito, mi fermo e scendo a vedere l'oggetto di tanto interesse. Un enorme uccello, dal becco considerevole, era ritto sullo sfondo tra detriti e sabbia da costruzone. "Non è possibile", mi sono detto, un pellicano a Ganzirri un evento da immortalare e anch'io, col telefonino, a scattare foto che purtroppo non sono venute bene. Il signore elegante telefona ai carabinieri , perchè l'animale per essere atterrato qui deve avere qualche problema. I carbinieri nicchiano, si passa a i vigili urbani, ma anche questi non si rendono conto dell'importanza del nostro ospite, invitano quel signore a mettere in uno scatolo l'animale e portarlo in centrale. Ci guardiamo stupefatti. Il pellicano è un uccello che a collo allungato, raggiunge 1, 70 m. e il suo becco è qualcosa come circa 40 cm. e dubitiamo che, se fosse possibile, riusciremmo a catturarlo, quel lungo becco fa una certa impressione.






Nel frattempo il pellicano ci osserva e muove qualche passo con la sua cadenza dondolante verso di noi, muove leggermente le ali aprendole appena, ha un aspetto maestoso, che spettacolo!





Mi danno per avere un telefonino e non una macchina fotografica e riprender questo magnifico animale. Ci viene incontro , è vicinissimo quasi da poterlo toccare è alto e grosso. Noto con dispiacere che ha l'ala destra proprio sulla punta un po' offesa, avrà sbattuto contro un cavo nella notte ferendosi. L'uccello ci guarda con i suoi occhietti, non ha paura, si fida di noi che lo fotografiamo come una star. Dondolando si porta sulla rampa che va sulla strada del lungo lago e noi a scortarlo per paura che qualche auto possa investirlo. Naturalmente alla nostra processione si uniscono altre persone che, vedendo il gigantesco pellicano, lasciano le auto e si uniscono alla scorta armati di telefonino e giù a scattare foto ricordo per l'insolito evento.



Lo scortiamo e lo proteggiamo, ormai siamo tanti, tutti sappiamo che il pellicano cerca il lago e le sue più sicure acque, ma il muro di lantana non gli permette una breve passeggiata fino a quando una breccia nella sterpaglia lo agita. Abbassa il lungo collo per passare oltre il guardarail e raggiunge la sponda del lago che finalmente lo accoglie.

domenica 12 ottobre 2008

GANZIRRI COME PRIMA PEGGIO DI PRIMA

Sono passati mesi dalle elezioni amministrative e finalmente "habemus sindacus".
E ' chiaro che chi viene eletto dovrebbe governare perchè ha avuto la fiducia della "maggioranza" degli elettori anche se molti dicono "turandosi il naso" . Un vero amministratore che abbia a cuore la propria città, si dà una mossa nei primi cento giorni realizzando in piccolo o in grande le promesse preelettorali. Avete visto qualcosa? mah! sono orbo. Io non vedo niente di positivo. Strade sporche, aiuole squallide, caos anarchico, abusi di ogni tipo, bulletti da quattro soldi che rompono i timpani, mancanza di contolli sulla sicurezza, scuole fatiscenti. Insomma una città invivibile. Ganzirri è sempre lì con il suo laghetto salmastro, il verde incolto sul lungolago, le merde sui marciapiedi, gli imbecilli che deturpano i monumenti, i maleducati che lasciano i loro sporchi avanzi sui sedili e lanciano le bottiglie dei loro intrugli nel lago. E questo accade tutti i giorni e le notti di questo splendido quanto sfortunato villaggio. I nostri rappresentanti di quartiere, si sono defilati, hanno raggiunto la pace dei sensi con l'elezione. Eppure con quale veemenza, prima del voto, promettevano sfraceli se l'amministazione comunale o provinciale sarebbero stati indifferenti nei confronti del villaggio. Dove sono quei Masianello da strapazzo?
Loro dicono che non hanno alcun potere, che l'amministrazione non risponde! Ma che cavolo di persone sono questi, ci hanno derubato dei voti perchè ci rappresentassero e sono lì a dire signorsì al Bokassa di turno! Se non sono capaci di ottenere almeno un po' di pulizia, perche non tornano a fare quello che sempre hanno fatto: i fannulloni! Ma fare i furbetti a spese della comunità è da galera!

lunedì 9 giugno 2008

AIUTO RITORNANO!!!!







Il 15 e il 16 si vota, finalmente, non era più sopportabile il clima del "mi dai il tuo voto e se puoi aiutami, chiedilo per me ai parenti e agli amici!!" Certo che se dovessi darlo a tutti quelli che me l'hanno chiesto, dovrei dividermi o clonarmi un centinaio di volte.


Quanta "rumenta" in quei visi affissi sui muri della città, quante ridicole speranze in quelle facce accattivanti e in quei motti da "io speriamo che me la cavo". Che spasso quegli atteggiamenti da pseudo intellettuale di aria "sinistra"; divertenti e quanto mai sconcertanti quei piacioni della "destra" che si atteggiano a manager. Basta, sono le ultime ore, poi tutto tornerà tranquillo nello squallore più sordido che una città come Messina si è confezionata addosso. Comunque questo esercito di illusi è intorno a noi, ci tira la giacchetta, promette mari e monti, spudoratamente, con quella "faccia da schiaffi" ammiccante e sorniona. Ma quale passione politica, quale militanza, queste nullità chiedono di essere promossi nella stanza dei bottoni per i loro squallidi interessi di tasca e cambiano bandiera con la facilità di un fazzolettino usa e getta.